giovedì 24 aprile 2008

LE ENORMITA’ DEL SINDACO (NON) PRESIDENTE: VARIE ED EVENTUALI







Le OO.SS. Fials e Uil stigmatizzano e smentiscono le enormità annidate nell’intervista concessa dal Sindaco al GdS il 22/04. Segue un elenco in soli undici punti di rettifica alle inesattezze rilasciate da Cammarata:
1. Dell’esistenza di un tesoretto ne ha parlato il sovrintendente dichiarando alla stampa locale e nazionale un attivo di oltre 4 milioni di euro relativo all’anno 2007. Notizie, che a questo punto risultano diffuse solo per esibizionismo e per manie da “grandeur”.
2. Il debito di 25 milioni di euro lo stanno pagando i lavoratori con il taglio delle retribuzioni e la riduzione del personale, cioè col mancato turn-over (-120 unità lavorative). In un altro teatro (vedi San Carlo) una legge ad hoc ha finanziato una situazione analoga. Cammarata è stato anche parlamentare, seduto proprio accanto al Ministro Urbani, ma non ha fatto alcunché per risollevare le sorti del teatro della sua città. Il debito, benché onorato dai lavoratori, rappresenta l’ostacolo per i miglioramenti retributivi che attendono da 20 anni e frenano una seria politica di rilancio, insomma il danno e la beffa! L’amministrazione ha rinunziato alla ricerca delle responsabilità dirette e conseguente azione di risarcimento verso i presunti autori del deficit. Sindaco Cammarata: ci dica il perché di questo rumoroso silenzio…
3. La norma che riapre la possibilità di contrattare integrativi aziendali è, come asserito anche dal Sen. Giambrone (segretario uscente della VII comm. Cultura, nonché firmatario della stessa modifica), assolutamente chiara e comprensibile, e in molti teatri stanno conducendo trattative per rinnovare gli integrativi. E’ incomprensibile solo a chi la vuole tale…
4. Le stabilità dei precari si sono realizzate grazie al sacrificio di tutti i lavoratori, e si è trattato di personale assolutamente indispensabile per l’attività teatrale. Nonostante ciò, attualmente la Fondazione ha un organico effettivo in grande sofferenza. Alcune assunzioni sono avvenute a seguito di sentenze per l’abuso di contratti a termine perpetrato dalla Fondazione per svariati anni. La gestione Cognata è protagonista di un parossistico contenzioso sindacale e giudiziario senza precedenti. Le relazioni sindacali sono pressoché inesistenti, se non quando c’è da firmare accordi o preconfezionati o contro legge o contro l’interesse dei lavoratori. Il numero di ricorsi presentati è letteralmente raddoppiato durante la suddetta gestione. Lo sperpero di denaro pubblico è oltremodo evidente. Chi pagherà il conto?
5. L’equiparazione degli stipendi si è resa necessaria per: a) rimediare un’iniquità imposta all’inizio del mandato Cammarata; b) scongiurare la fuga di professionalità; c) attrarne di nuove; è avvenuta a seguito di una vertenza aspra che è durata ben 4 (quattro) anni. Non è stata la regale concessione che vorrebbe far credere Cammarata.
6. I dati sul costo del personale sono manipolati e tendenziosi. Il personale di una Fondazione è al contempo forza-lavoro e prodotto finito, e per questo incide in misura così alta. Il prof. Cognata economista, lo sa bene! Del resto in tutte le Fondazioni i parametri si equivalgono. Duole sapere che i dipendenti pubblici guadagnino meno, ma ciò dipende dall’elevato grado di professionalizzazione che ci viene richiesto e non è certo nostra colpa se in Italia vige una jungla retributiva. Com’è noto, suonare o cantare o danzare non è alla portata di tutti. Se Cammarata frequentasse meno i campi di Tennis ed un po’ di più il Teatro che ha il privilegio di presiedere, forse lo imparerebbe, e magari potrebbe anche raccontarlo alla sua collega di partito, tale Carlucci Gabriella, e forse smetterebbe di pensare al teatro come ad una “municipalizzata”. Le paghe sono il risultato di regolari e libere contrattazioni che avvengono, di norma, alla luce del sole. Poi dovrebbe verificare le notizie che gli passano, prima di dare i numeri come nell’intervista, in ogni modo un po’ di dati veritieri siamo ben lieti di fornirli noi:
- il costo del personale che nel 2002 era di 30,447 milioni, passa a 24,419 nel bilancio di previsione 2007. Tale riduzione è dipesa da accordi sottoscritti responsabilmente dal Sindacato. A marzo 2007 il personale stabile è passato a n° 394 unità e i precari risultano costanti a n° 26 per un totale quindi di n° 420 unità, a fronte di un organico ufficiale di 510! I costi totali della produzione, nonostante la diminuzione del personale e del suo costo, risultano incrementati di euro 3,836 mln pari al 10,3%. Nelle spese relative ai compensi, rimborso spese ed oneri degli artisti ospiti si rileva un incremento di euro 3,5 mln pari al 69% (da 5,080 mln a 8,580 mln). - Le spese di Pubblicità e Marketing, passano da euro 0,313 mln del 2006 a 0,710 mln nel 2007 (+ 127%). Il sovrintendente ha motivato l'entità dei costi in questione con l'esigenza di garantire un'adeguata pubblicizzazione degli eventi in programmazione. (chi l’ha vista?) - "Altri oneri di gestione": rispetto al pre-consuntivo 2006, si rileva un incremento di euro 0,237 mln ovvero da 0,188 mln a 0,425 mln (+ 126%). La maggior parte di tale incremento riguarda la voce "Onorari e compensi per speciali incarichi amministrativi" riferibile al conferimento di incarichi di consulenza in materia di lavoro e nelle aree del controllo di gestione, del Ced e dell'ufficio stampa (ma come vanno le buste-paga dio solo lo sa!).

7. L’esercizio dello sciopero si sa, infastidisce l’utente (e danneggia il bilancio familiare dei dipendenti che lo esercitano), ma è l’unico modo per “dialogare” con Cognata sovrintendente! E non è l’unica causa di un eventuale disaffezionamento degli abbonati. Il pubblico si perde anche e sopratutto con un cartellone scadente, devastato da inspiegabili forfait da parte di artisti celebri annunciati e mai visti a Palermo e dallo svolgimento di spettacoli “incompiuti”…
8. E’ opinione diffusissima in Teatro che il sovrintendente ha dimostrato di non avere spessore manageriale: pochi sponsor, poche idee innovative, nessun progetto artistico, visione oscurantista e miope, staff non all’altezza del Massimo palermitano, se ne persuada Cammarata! Si respira un clima di dittatura, di terrorismo psicologico, di stato di polizia, di clientelismo, di mobbing e il malessere diffuso in questi ultimi anni ha disaffezionato i lavoratori che hanno perso il senso di appartenenza al Teatro in cui non si riconoscono più.
9. I continui raffronti col Teatro alla Scala non sempre giovano e sono indizio di provincialismo culturale! A Milano si converge per scongiurare uno sciopero, quell’ “azienda” è amministrata da gente preparata che ama la Musica ed il Teatro, lì nessuno si sognerebbe di accorciare uno spettacolo dopo la “prima” o propinare una “Anna Bolena” in forma di concerto, senza alcuni strumenti fondamentali e con meno di mezzo coro! E solo per fare “il duro” coi “ribelli”…
10. Ha ragione a lamentarsi dei numerosi privilegi. Eccone alcuni: a) Il direttore artistico, non titolato, ha ottenuto l’incarico prima ancora della modifica di legge che ne vietava la nomina. b) Il direttore operativo e capo del personale, non si relaziona col personale, sembra addirittura allergico. c) Qualcuno/a ha avuto il privilegio di una fulminea carriera, con un doppio salto a funzionario B per volontà della direzione; qualcuno ha anche la libertà di muoversi in Teatro con estrema disinvoltura ritenendosi svincolato da orari di lavoro e con imprecisate mansioni. d) La direzione usufruisce di biglietti omaggio per un numero esorbitante rispetto a quello consentito dalle norme, sottraendoli al botteghino. e) un alto dirigente ha il privilegio di disporre di una carta di credito (pagata del teatro!) con un plafond di 7.500,00 € che adopera con scioltezza anche alla Rinascente di Milano.
11. Il primo cittadino, ancorché Presidente, ha il dovere istituzionale di incontrare i lavoratori e sentire il loro malcontento. Le minacce che non funzionano più nemmeno coi bambini e sovente ottengono l’effetto contrario, sono state anche inopportune e di basso profilo. Lo sa bene il sovrintendente la cui trovata della messa in libertà, che avrebbe dovuto far litigare i lavoratori, li ha invece compattati.

Sappiamo tutti che il Sindaco ha necessità di raschiare il barile per rattoppare il dissestato bilancio comunale, ma sarebbe preferibile che lo facesse senza alibi, assumendosene a viso aperto la responsabilità politica. Potrebbe rinunciare anche a qualche “auto-blu”, vicenda che ha esposto la città di Palermo alla derisione del numeroso pubblico di Striscia-la-notizia.

Il Sindaco è comprensibilmente irritato dalla crisi apertasi in un Teatro che forse non ha mai amato. Se dovesse tagliarne i finanziamenti non è per gli scioperi come vorrebbe far credere, ma perché ha ben altri problemi di bilancio, tanto che nemmeno l’introduzione delle moderne gabelle medievali (alle auto che circolano in centro, ossia le “ZTL”), gli bastano. La Fondazione ne risulterebbe gravemente penalizzata, e sarebbe offensivo per la città prima ancora che per i lavoratori, come è offensivo e dequalificante per un primo cittadino fomentare odio e rivalità fra lavoratori, adoperando lo strumento infimo dell’adulazione e invitando “gli altri lavoratori, quelli che non aderiscono allo sciopero a fare in modo che le cose vadano meglio…” senza però spiegare come ciò dovrebbe avvenire…
IL PRESENTE COMUNICATO E’ STATO INVIATO A TUTI GLI ORGANI DI STAMPA MA NESSUNO HA RITENUTO DI DARE SPAZIO ALLA REPLICA ED AL CONTRADDITTORIO CONTRO I “POTERI FORTI”!

domenica 20 aprile 2008

NOVITA' A TEATRO

UN CALOROSO INVITO A VISUALIZZARE IL LINK ALLEGATO A QUESTO POST.
SALUTI
W.W.

mercoledì 2 aprile 2008

Conferenza cittadina



La cittadinanza e gli operatori della musica e del Teatro sono invitati

giovedì 21 febbraio 2008

l'analisi del collega "G"

In riferimento alle aspre battaglie che si sono spostate scriteriatamente nelle aule di tribunale, segue "il punto" amaro del collega G.

Tutto questo è davvero molto esilarante, tutti denunciano tutti in un'orgia di querele e richieste di risarcimenti enormi, ma poi..........chi paga?
Voglio dire: Nel caso, ad esempio, dovesse essere riconosciuto "colpevole" il Giambrone va da se che pagherebbe di tasca propria e non certo attingendo al bilancio del Maggio Fiorentino, giusto?
Ma nel caso dovesse perdere la causa, come penso, il mago del pallottoliere, temo proprio che sarei anche io a dover pagare attraverso il budget del nostro Teatro e non lui!
Non c'è modo di evitare questo e fare si che, ove perdenti, paghino il Cognata ed i suoi collaboratori?

Nel caso invece apparisse non realizzabile tutto ciò, allora dovremmo noi tutti permettere che questi signori rischino allegramente e disinvoltamente di rovinare il Nostro Teatro sperperando tutto il bilancio della Fondazione in cause su cause e (come è molto probabile nonché com'è sempre stato fino ad ora) in pagamenti di enormi cifre di risarcimenti più spese legali???

Io me lo figuro perfettamente il legale del Teatro che si frega.....le mani pensando a tutte queste belle azioni legali che intenta e che dovrà affrontare per conto del Cognata, tanto poi è lui a beccarsi, quali che siano le sentenze, fior di soldoni in parcelle, sempre attinti dal bilancio del Teatro = dalle nostre tasche o no?!!!!!!
Penso che sarebbero tutti mooolto meno disinvolti nell'intentare cause su cause, mooolto più attenti a evitarne molte altre e nel prendere decisioni "coraggiose" che io definirei piuttosto, incoscienti ed irresponsabili, se dovessero pagare con i loro soldini e non con quelli nostri!
Quanto sprezzante coraggio c'è in chi non deve poi affrontare le conseguenze delle sue azioni.
Bella forza!
I bambinetti sono così, ma poi si fanno male e imparano, altro che se imparano........!
Ma questi signori se non si fanno mai male come possono imparare?
Io non vorrei affatto rinunciare né alla mia funzione "didattico/pedagogica" né ai miei soldini o al mio posto di lavoro, e voi?

G.

mercoledì 20 febbraio 2008

la provocazione gratuita degli artisti del coro



F.I.A.L.S. - CISAL
Federazione italiana autonoma lavoratori dello spettacolo
Segreteria aziendale - Teatro Massimo - Palermo

Spett:
-Vice Presidente Avv.
In data 19 febbraio sono apparse sulla stampa locale notizie riguardanti un danno arrecato alla fondazione T. M. a seguito della conversione retroattiva a tempo indeterminato dei contratti di diversi artisti del coro che avevano adito il giudice per l’illegittimità dei contratti.
Gli artisti del coro, oltre ad essere indirettamente coinvolti in un risarcimento milionario sono stati oggetto di sgradevoli allusioni rese dal dott. Dioguardi e sottoscritte dal dott. Dell’aira (vicepresidente della Fondazione) di cui si riporta il testo integrale:


E’ opportuno pertanto fare alcune precisazioni:
Gli artisti del coro in questione hanno sostenuto audizioni ufficiali molto selettive, superandole brillantemente - in alcuni casi ne sono state sostenute anche 5 (mai meno di 2).
La scelta di fare audizioni piuttosto che concorsi è stata deliberatamente assunta dalla Fondazione, che non ha mai avuto alcun ostacolo nel preferire le audizioni ai concorsi. Tale impropria prassi è molto antica. L’ultimo concorso Coro risale al 1992!
Le prove d’esame, gestite in totale autonomia da commissioni nominate dalla Fondazione, ed eseguite nella piena trasparenza e parità di trattamento, ponevano difficoltà tecniche identiche se non superiori a quelle di una “procedura concorsuale” (esecuzione di due arie d’Opera di cui una in lingua, lied o brano da camera, lettura a prima vista di elevata difficoltà e prova di apprendimento e memorizzazione). Probabilmente né il dott. Dioguardi né il dott. Dell’aira sono stati messi a conoscenza dei verbali.
La collaborazione continuativa fra il Teatro ed i suddetti artisti del coro, inizia negli anni 1998-2000; la Fondazione ne ha potuto vagliare, giorno per giorno e per più di un lustro, “la professionalità e l’idoneità”. Nessun Maestro, dei tanti che si sono succeduti, si è mai lamentato.
Molti di loro sono stati assunti dalla Fondazione a tempo indeterminato nel 2004. Altri nel 2005 (10 unità), con un accordo sottoscritto dal Sovrintendente Cognata prof. Antonio, nel pieno esercizio dei suoi poteri, ed in linea con una procedura adottata dalla Fondazione dal 2001.

Premesso ciò, e ritenuto che quanto affermato non corrisponde al vero, la scrivente unitamente gli artisti del coro coinvolti, si riservano di tutelare la reputazione, l’onorabilità ed il decoro personale e professionale, adendo ancora una volta la Magistratura onde ottenere un pronunciamento più radicale, relativo non solo al vizio di forma ma anche sull’abusiva reiterazione di contratti di lavoro a tempo determinato, ritenendo personalmente responsabili di tutte le conseguenze penali, economiche ed amministrative, coloro i quali si sono assunti la paternità di dichiarazioni ed allusioni inesatte quanto irriverenti.

Palermo, 20 Febbraio 2008
La segreteria provinciale

sabato 16 febbraio 2008

terremoto allo stipendificio

COMUNICATO FIALS-Cisal (20/02/2008)
In data 19 febbraio sono apparse sulla stampa locale notizie riguardanti un danno arrecato alla fondazione T. M. a seguito della conversione retroattiva a tempo indeterminato dei contratti di diversi artisti del coro che avevano adito il giudice per l’illegittimità dei contratti.
Gli artisti del coro, oltre ad essere indirettamente coinvolti in un risarcimento milionario sono stati oggetto di sgradevoli allusioni rese dal dott. Dioguardi e sottoscritte dal dott. Dell’aira (vicepresidente della Fondazione).


E’ opportuno fare alcune precisazioni:
- Gli artisti del coro in questione hanno sostenuto audizioni ufficiali molto selettive, superandole brillantemente - in alcuni casi ne sono state sostenute anche 5 (mai meno di 2).
- La scelta di fare audizioni piuttosto che concorsi è stata deliberatamente assunta dalla Fondazione, che non ha mai avuto alcun ostacolo nel preferire le audizioni ai concorsi. Tale impropria prassi è molto antica. L’ultimo concorso Coro risale al 1992!
- Le prove d’esame, gestite in totale autonomia da commissioni nominate dalla Fondazione, ed eseguite nella piena trasparenza e parità di trattamento, ponevano difficoltà tecniche identiche se non superiori a quelle di una “procedura concorsuale” (esecuzione di due arie d’Opera di cui una in lingua, lied o brano da camera, lettura a prima vista di elevata difficoltà e prova di apprendimento e memorizzazione). Probabilmente né il dott. Dioguardi né il dott. Dell’aira sono stati messi a conoscenza dei verbali.
- La collaborazione continuativa fra il Teatro ed i suddetti artisti del coro, inizia negli anni 1998-2000; la Fondazione ne ha potuto vagliare, giorno per giorno e per più di un lustro, “la professionalità e l’idoneità”. Nessun Maestro, dei tanti che si sono succeduti, si è mai lamentato.
- Molti di loro sono stati assunti dalla Fondazione a tempo indeterminato nel 2004. Altri nel 2005 (10 unità), con un accordo sottoscritto dal Sovrintendente Cognata prof. Antonio, nel pieno esercizio dei suoi poteri, ed in linea con una procedura adottata dalla Fondazione dal 2001.

Si riporta di seguito una lettera di elogio del M° Kirschner, commissario esterno alle audizioni del 2001.

lunedì 11 febbraio 2008